Il 14 febbraio sono entrati in vigore i nuovi standard di certificazione di PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes):
- catena di custodia
- uso del marchio
- accreditamento per gli Organismi di Certificazione
Le revisioni rafforzano ulteriormente le soglie di sostenibilità PEFC e aiutano a salvaguardare le foreste a livello globale. Le modifiche più importanti sono quelle allo standard della catena di custodia, in particolare l’estensione della definizione di fonti controverse, ossia il materiale da non utilizzare nei prodotti certificati.
TÜV NORD può eseguire gli audit secondo la nuova versione dello standard di catena di custodia già da fine aprile, una volta completato l’iter di accreditamento come ente di certificazione. Gli audit di certificazione, sorveglianza e rinnovo potranno essere condotti con la versione 2013 dello standard fino al 14 agosto 2021. Dopo tale data tutti gli audit dovranno essere eseguiti secondo la versione 2020. Entro il 14 agosto 2022, tutte le aziende certificate dovranno aver adeguato il proprio sistema di gestione alla nuova versione 2020.
Lo standard della catena di custodia stabilisce i requisiti che un’azienda deve soddisfare per ottenere la certificazione della catena di custodia tra la foresta e il mercato, monitorando il materiale a base forestale da fonti sostenibili al prodotto finale.
La definizione aggiornata chiede alle aziende di evitare materiale proveniente da attività non sostenibili, comprese quelle in cui:
- le aree forestali ecologicamente importanti non vengono identificate, protette, conservate o escluse dai tagli;
- lo spirito della Dichiarazione dell’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) sui principi e diritti fondamentali sul lavoro (1998) e la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti delle popolazioni indigene (2007) non è soddisfatta;
- si verificano conversioni di foreste;
- la gestione delle foreste non contribuisce al mantenimento, alla conservazione o al miglioramento della biodiversità a livello di paesaggio, ecosistema, specie o genetica;
- non è mantenuta la capacità delle foreste di produrre una gamma di servizi forestali e legnosi e non legnosi o i livelli di raccolta superano un tasso che può essere sostenuto a lungo termine.
Le aziende certificate devono sempre implementare requisiti relativi a problemi di salute, sicurezza e lavoro basati sulla Dichiarazione dell’ILO sui principi e diritti fondamentali sul lavoro.
Il nuovo standard sull’uso del logo PEFC rafforza l’uso coerente dei marchi PEFC in tutto il mondo, facilitando nel contempo ai consumatori la comprensione del significato del logo PEFC.
Le principali novità sono:
- il PEFC Label Generator, uno strumento online gratuito e di facile utilizzo che consente la rapida creazione di marchi PEFC, per garantire l’allineamento con i nostri requisiti;
- l’introduzione della nuova dichiarazione “100% Origine PEFC”, che è disponibile solo per prodotti che contengono il 100% di materiale proveniente da foreste certificate PEFC che è stato fisicamente separato da qualsiasi legno non certificato che un’azienda potrebbe utilizzare.
Per il nuovo standard con i requisiti per gli organismi di certificazione, gli auditor sono ora soggetti a requisiti di formazione aggiuntivi per la certificazione della catena di custodia PEFC. Ciò salvaguarda ulteriormente l’integrità del processo di valutazione della conformità e garantisce che le specifiche relative ai requisiti PEFC, incluso ad es. la definizione estesa di fonti controverse, le convenzioni internazionali sui diritti dei lavoratori e i contratti di lavoro o gli accordi di contrattazione collettiva sono accuratamente verificati, così come gli standard sull’equità di genere.
I nuovi standard in lingua inglese sono disponibili nel sito del PEFC Internazionale al link: www.pefc.org/resources/technical-documentation
Altro dato molto interessante riportato da PEFC è quello sull’aumento delle foreste certificate PEFC: il 2019 si è chiuso infatti positivamente con una superficie certificata di 881.068,93 ettari. Oltre 62.000 ettari in più rispetto al 2018, segnando un aumento percentuale del 7,6%. In particolare al Trentino Alto-Adige va il primato territoriale per l’estensione delle foreste sostenibili. Il territorio possiede ben i 300.445 ettari di foreste sostenibili gestiti dal Bauernbund - Unione Agricoltori di Bolzano, cui si aggiungono i 261.428,81 ettari della provincia di Trento. Al secondo posto i boschi del Veneto (92.705,96 ettari), seguiti dalla superficie forestale del Friuli Venezia Giulia (83.352,35 ettari). Seguono in ordine, Piemonte, Lombardia, Toscana, Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Umbria e Lazio.
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